Oggi parleremo di Windows Installer, quella componente di Windows che permette di installare, disinstallare e modificare le applicazioni e gli aggiornamenti rilasciati da Microsoft stessa.
Windows Installer, per funzionare correttamente, utilizza le API (Application Programming Infeerface) a 32 bit rilasciate per la prima volta ancora ai tempi di Windows 95, sistema operativo passato alla storia per essere stato il primo basato quasi interamente su un’architettura a 32 bit.
Con il termine API molto spesso si intendono quelle librerie fondamentali per il corretto funzionamento di un determinato programma.
Prima dell’avvento di Windows Installer esisteva un modulo chiamato Setup API, che aveva però un sacco di difetti, primi tra tutti la mancanza di un’interfaccia grafica e la completa assenza di un procedimento automatizzato di disinstallazione. Windows Installer sembra però aver finalmente risolto tutti questi piccoli difetti diventando uno degli strumenti per la gestione e distribuzione di software più efficienti.
Eliminare la spazzatura
Windows Installer è stato sviluppato per avere un supporto completo con i formati .msi (Microsoft Installer) e .msp (Microsoft Patch) di Microsoft, quindi, ogni qualvolta andiamo ad installare un software tramite questo specifico file, verrà automaticamente creata una cartella all’interno del percorso C:\Windows\Installer, dove troveremo tutti i file necessari per una corretta gestione e disinstallazione del programma stesso.
Teoricamente tutti questi file dovrebbero essere temporanei e quindi rimossi automaticamente una volta disinstallato il programma dal proprio PC, ma purtroppo non funziona sempre così. Può infatti capitare che non tutto venga rimosso e che qualche residuo rimanga li, all’interno di tale cartella a nostra insaputa, occupando inutilmente spazio nell’hard disk che potrebbe invece essere utilizzato per cose più importanti.
Alla luce di questo, la pulizia di questa cartella risulta essere fondamentale per la salvaguardia dello spazio su disco e, per eseguirla, possiamo fare tranquillamente affidamento su PatchCleaner, uno strumento che permette di effettuare un’analisi approfondita della cartella Installer, restituendo una lista di tutti i file superflui da poter eliminare senza mettere a repentaglio l’integrità e la stabilità dell’intero sistema. Vediamo come funziona.
Ottenere ed installare PatchCleaner
Per ottenere PatchCleaner potete: o effettuare il download dalla pagina del produttore a questo link oppure scaricarlo direttamente dai server Mega riservati ai nostri lettori a questo link. Una volta ottenuto il file, eseguitelo con un doppio click per avviarne l’installazione.
Cliccate quindi su Si per procedere, continuate con Next nella seconda finestra mentre, nella terza, spuntate la voce I agre per accettare le condizioni contrattuali e cliccate nuovamente su Next per tre volte prima di terminare l’installazione con Close.
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Ripulire file residui di installazioni ed upgrade di Windows con PatchCleaner
Ora che PatchCleaner è installato, avviatelo con un doppio click sulla relativa icona sul desktop e vi troverete di fronte ad una finestra di caricamento indicante le varie fasi del processo di ricerca dei file temporanei che successivamente sarà possibile rimuovere in tutta sicurezza.
Una volta conclusa l’analisi, PatchCleaner vi mostrerà un resoconto della sua ricerca riportante il numero di file temporanei identificati con il relativo spazio occupato nell’hard disk. Cliccando su details sarà possibile osservare l’origine di ogni singolo file.
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Cliccando ora su Close in basso a destra potete tornare alla finestra principale e rimuovere tutti i file superflui con un semplicissimo click sul pulsante Delete. PatchCleaner vi chiederà, tramite una finestra di avviso, di confermare l’operazione. A conferma avvenuta, provvederà alla rimozione dei file.
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Ecco fatto, data una bella ripulita ai file temporanei di Windows? Ed ora non vi resta che iscrivervi alla nostra Newsletter o al nostro Feed RSS per rimanere sempre aggiornati sugli ultimi articoli pubblicati.
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